Corso sugli Ovi-Caprini

Come migliorare la redditività aziendale nell’allevamento della pecora da latte

Il corso prevede 4 incontri, per quattro settimane, alle ore 21,00.

Le lezioni si svolgeranno sulla piattaforma di Zoom, verrà fornito il link, l’id meeting e la relativa password, dopo aver eseguito il pagamento. L’accesso potrà essere effettuato da qualsiasi dispositivo elettronico (PC, Tablet, Smartphone), occorre soltanto una connessione internet.

Il costo è di Euro 140,00 complessivo, da effettuarsi online con Paypal / carta di credito o con bonifico bancario, seguendo le istruzioni riportate nel modulo di iscrizione.

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13.09.21

Giuseppe Argiolas
L’efficienza riproduttiva: valutazione, gestione e miglioramento dei parametri riproduttivi dell’ovino da latte

 

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20.09.21

Roberto Boi
L’alimentazione della pecora da latte: come la razione può incidere sulla redditività dell’allevamento

 

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27.09.21

Lorenzo Pascarella – Pier Mario Mangili
Gli impianti di mungitura e la gestione della mastite: relazioni tra la corretta mungitura, la salute delle mammella e la qualità del latte

 

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04.10.21

Silverio Grande – Antonello Carta
Prospettive per la selezione delle razze ovine italiane: nuove tecnologie per il rilievo di nuovi fenotipi e per le valutazioni genetiche

 

affrontiamo assieme, con relatori di prim’ordine, tutti gli aspetti relativi al buon management nell’allevamento ovino da latte. Un comparto strategico, che ha bisogno dell’impegno e della capacità degli allevatori di fare uno sforzo anche nell’innovazione e di un cambio di mentalità.

L’obiettivo per l’immediato futuro dovrà essere quello di far tornare i prezzi delle produzioni ovicaprine a livelli più accettabili, ed è quello che auspico, oltre a proseguire nella giusta campagna di informazione sulla validità del regime alimentare che include i prodotti della zootecnia, che non sono nemici della dieta. Giusto anche che siano esperti autorevoli a raccontare al più vasto pubblico i pregi di un’alimentazione sana e con prodotti del territorio».
In conclusione, il vicepresidente Aia Claudio Destro ha informato la platea sulla prossima presentazione assieme a un importante partner di produzione del latte del Disciplinare “Latte del Benessere” che, ha sottolineato, può essere applicato anche alle aziende ovine.

 

Strategia nella produzione del latte e redditività

In relazione alla disponibilità degli alimenti, l’allevatore, può scegliere due strade, la prima porta a sfruttare al meglio le disponibilità alimentare, a basso costo facendo convergere le lattazioni durante autunno, inverno e primavera; la seconda strategia è quella produrre latte anche durante la stagione estiva, a patto di ottenerne un pagamento a un prezzo più alto per compensare i maggiori costi di produzione dello stesso. Altro elemento da considerare è che molti caseifici ritirano il latte soltanto dal mese di dicembre al mese di agosto dell’anno successivo, co-stringendo l’allevatore ad asciugare anche animali potenzialmente produttivi. Attualmente la gran parte degli allevamenti sardi sceglie la prima delle due strade, sia quella di produrre il maggior quantitativo di latte durante l’inverno-primavera. In questo contesto l’animale ideale è quello che partorisce nella prima decade di novembre, dedica il primo mese di produzione di latte alla prole, che verrà svezzata vendute nella prima decade di dicembre la mungitura va avanti da dicembre fino ad agosto quindi per 8 mesi + 1 su 12, e 3 mesi sono dedicati all’asciutta. In questa situazione gli animali che partoriscono più tardi producono meno latte, per esempio se lo stesso animale partorisce a gennaio produrrà 6 mesi +1 su 12 con 5 mesi di asciutta e l’agnello verrà venduto a basso prezzo: se la Pecora partorisce a marzo produrrà 4 mesi + 1 su 12 con 7 mesi di asciutta. Un discorso a parte merita la vendita degli agnelli da macello e l’allevamento delle agnelle da rimonta. Gli agnelli da macello sono venduti a un prezzo alto soltanto all’età di 1 mese e nei mesi di dicembre e marzo-aprile in vista delle festività natalizie e pasquali, mentre nei restanti mesi il prezzo viene dimezzato. Da questo punto di vista la massima produttività rimane legata alle pecore che partoriscono a novembre, mentre aumentano le perdite nelle pecore che partoriscono a gennaio; quando invece il parto avviene a marzo la mancanza del latte è parzialmente tamponata dal buon prezzo di vendita dell’agnello. La perdita massima la si ottiene col parto ad aprile in avanti perché il latte prodotto diminuisce ulteriormente e anche l’agnello viene venduto ad un prezzo basso. Per quanto riguarda le agnelle da rimonta, l’obiettivo è quello di farle partorire all’età di 12-14mesi, in modo da ottenere il maggior numero di giorni di lattazione. In seguito a queste riflessioni gli autori, ritengono sia importante fare il possibile per avere una maggiore percentuale di parti nel periodo di novembre. Per ottenere questo risultato è fondamentale una corretta alimentazione nel periodo maggio-giugno, in cui il nutrizionista deve tenere conto dei reali fabbisogni dell’animale. In modo da rendere positivo il suo bilancio energetico e assicurare una buona condizione corporea al momento degli accoppiamenti.

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